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Petizione per il Diritto alle prestazioni sanitarie domiciliari per i malati cronici non autosufficienti

CSV Lombardia2022-04-28T09:49:43+02:00
Pubblicato il
14/02/2022
Di CSV Lombardia
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La rete ADNA, nata con il supporto di Cesvol Umbria, ha lanciato a novembre scorso una petizione online sul diritto prioritario alle prestazioni sanitarie domiciliari per le persone malate croniche non autosufficienti (https://www.change.org/dirittocuredomiciliari). Le organizzazioni sul territorio di tutta Italia possono aderire alla campagna e partecipare a un incontro nazionale attualmente in fase di preparazione scrivendo a [email protected].

Riportiamo di seguito il testo della petizione pubblicata su Change.org.

—

In Italia gran parte delle persone malate croniche non autosufficienti, in maggioranza anziane con pluripatologie, malate di Alzheimer o con altre forme di demenza senile, sono curate a domicilio dai loro congiunti o tramite assistenti familiari (badanti). Questo comporta pesanti responsabilità e oneri per le famiglie.

CHIEDIAMO una legge che preveda la presa in carico di questi malati da parte dell’ASL e un contributo economico mensile per garantire le cure domiciliari.

Le prestazioni domiciliari di aiuto infermieristico e di cura, che devono essere assicurate 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno, sono analoghe a quelle svolte da infermieri e operatori socio-sanitari nelle strutture residenziali sanitarie e sociosanitarie, ma al domicilio le responsabilità e i pesanti costi economici di cura ricadono sul malato non autosufficiente e i suoi congiunti, mentre la legge attribuisce tali obblighi al Servizio sanitario nazionale in caso di ricovero in strutture socio-sanitarie (RSA).

In questo caso la normativa nazionale (LEA) prevede infatti l’obbligo per l’ASL di garantire un progetto individualizzato di cura e un contributo giornaliero, pari almeno al 50% della retta giornaliera (per le persone con disabilità non autosufficienti fino al 70%). Nessun diritto ad analogo contributo è invece previsto per chi è in condizioni similari ma curato a casa.

Si determina così una discriminazione di fatto tra i malati non autosufficienti a seconda del luogo di cura, con ripercussioni negative per la salute di coloro che sono curati a domicilio, senza la presa in carico dell’ASL, costretti a ricorrere frequentemente al ricovero in ospedale o nelle strutture sanitarie con evidente aumento della spesa sanitaria e peggioramento delle loro condizioni di salute.

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è stabilito che entro il 2023 il Parlamento e il Governo dovranno emanare una legge di riordino degli interventi per la non autosufficienza.

Le Associazioni promotrici di questa petizione chiedono che sia approvata una legge affinché diventi obbligatorio per il Servizio sanitario garantire nell’ambito delle prestazioni di assistenza sanitaria domiciliare rientranti nei LEA:

  1. la predisposizione e l’attuazione di un progetto individualizzato di cura da parte dell’ASL di residenza, che preveda il coordinamento del Medico di medicina generale, con il coinvolgimento delle necessarie competenze specialistiche mediche, infermieristiche e fisioterapiche dei servizi sanitari territoriali, nonché dei congiunti e/o assistenti familiari opportunamente seguiti e aiutati nelle loro attività quotidiane di cura della persona malata cronica non autosufficiente, specie se con demenza;
  2. il diritto a un contributo economico mensile (assegno di cura), che deve essere riconosciuto senza discriminazioni per età, tipo di patologia e condizione sociale e finanziato con risorse del Servizio sanitario nazionale. Questo contributo è una misura di sostegno dei costi giornalieri di accudimento domiciliare della persona malata non autosufficiente, analogo al contributo pagato dall’ASL nel caso del ricovero convenzionato presso una struttura residenziale socio-sanitaria convenzionata. L’assegno di cura si aggiunge all’erogazione dell’indennità di accompagnamento a cui hanno diritto gli invalidi civili totali in base alle norme vigenti, così come avviene per il ricovero. Gli aventi diritto potranno accedere altresì ai contributi dei Comuni (Fondo per le non autosufficienze) erogati in base alla situazione economica (Isee).

Al riguardo segnaliamo che sono già state presentate alcune proposte di legge in Parlamento (in ordine temporale: questa nel 2018 al Senato, questa nel 2020 alla Camera e questa nel 2020 al Senato).
La petizione ha lo scopo di sollecitare l’avvio del dibattito parlamentare per arrivare all’approvazione di un testo di legge.

La non autosufficienza causata da malattie è un grave problema di salute. Potrebbe colpire chiunque di noi. Firmiamo e facciamo firmare!

Scarica il testo integrale della petizione in formato PDF

Guarda il video di approfondimento

Per informazioni:

  • Fondazione promozione sociale
  • Associazione Umana
  • Alleanza per i Diritti delle Persone non Autosufficienti
#TAG: Associazioni  Sanità  

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